La scelta del giusto Energy meter e dei Trasformatori amperometrici permette di iniziare nel miglior modo possibile la fase di messa in funzione dello strumento, non c’è cosa peggiore di avere lo strumento giusto ed utilizzarlo nel modo sbagliato.
Vediamo quindi alcuni consigli pratici e veloci per provvedere alla corretta installazione di un Energy meter.
Prima di tutto bisogna individuare il miglior punto possibile di installazione, valutare la possibilità di montaggio su un quadro esistente oppure se è necessario realizzarne uno ad hoc.
La cosa più importante è cercare di installare lo strumento quanto più vicino ai conduttori.
La distanza tra conduttori e strumento può essere colmata dall’utilizzo di Trasformatori amperometrici idonei (tipo quelli con secondario a 333mV o le sonde di Rogowski) oppure facendo attenzione a dimensionare correttamente i cavi dei secondari dei TA in funzione delle distanze da coprire.
Maggiore è la distanza, più grande sarà la sezione del cavo.
Questa tabella permette di capire qual è la caduta di potenza VA tra lo strumento ed i TA in funzione della sezione del cavo nel caso di secondari in corrente.
Verificare se lo strumento necessita di una alimentazione ausiliaria, attraverso dei morsetti dedicati, oppure se la prende direttamente dalla rete da misurare, in questo caso saranno indicate le fasi della rete da collegare sullo strumento.
La fase più delicata e ad alta percentuale di errore risiede nel cablaggio e nelle connessioni allo strumento. Spesso diamo per scontata che i tag dei cavi siano corretti, il consiglio è quello di verificare sempre la corretta sequenza delle fasi e la giusta corrispondenza tre le tensioni e le correnti di ogni fase. Anche i Trasformatori Amperometrici hanno un “verso”, difatti dovreste trovare o una freccia stampigliata oppure una indicazione P1 per indicare qual è il lato da rivolgere verso il generatore e P2 l’uscita. In questo caso l’errore è di facile individuazione, le potenze risulteranno di segno negativo, basterà girare il TA o modificare il cablaggio sulla morsettiera dello strumento (riferimenti S1 e S2 oppure K e L).
Nel caso di trasmettitori di energia, senza display locale, anche il corretto cablaggio della porta seriale RS485 e della configurazione dello strumento determinano la possibilità di leggere o meno da remoto i dati e quindi di verificarne il corretto funzionamento.
Per la configurazione si utilizzano dei software dedicati oppure, in caso di presenza del display, si provvede attraverso i pulsanti presenti sul frontale dello strumento.
Dopo aver eseguito il collegamento ed acceso lo strumento avremo il primo riscontro.
Vi consigliamo di scorrere i principali parametri per valutare se non vi siano incongruenze evidenti tra i valori attesi e quelli letti dallo strumento. Diamo quindi per scontato che il dimensionamento dei Trasformatori Amperometrici (se presenti) sia stato adeguato alle correnti da misurare.
Verificate se le Potenze misurate sono tutte positive, verificate anche i valori di Corrente e Tensione per ogni fase.
Passate poi al Fattore di Potenza che dovrebbe essere, in condizioni di funzionamento ottimali dell’impianto tra 0,9 e 1.
In caso di segni negativi o valori molto bassi verificate la corretta sequenza delle fasi.
Se è stato verificato il cablaggio e le sequenze delle fasi, la comunicazione seriale è a posto, ed i valori non tornano, provate a capire se lo strumento è stato collocato troppo vicino a fonti di disturbo quali Inverter o in ambienti molto “rumorosi” dal punto di vista elettromagnetico (Shelter di Telecomunicazioni per esempio).
Un confronto con un tecnico può sempre essere d’aiuto nel caso non riusciste a trovare la soluzione, ma se avete verificato tutte le potenziali cause di errore prima, sarà più facile individuare le cause di un mancato funzionamento.