Nata negli Stati Uniti come conseguenza della grave crisi petrolifera del 1973, la figura dell’Energy Manager è stata istituzionalizzata e valorizzata solo negli ultimi anni.
Secondo gli ultimi dati Fire (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia) oggi in Italia ci sono oltre 6.000 occupati nell’ambito delle rinnovabili e del risparmio energetico.
Di questi oltre 2.300 sono Energy Manager. Per la precisione, la figura dell’Energy manager si sovrappone parzialmente a quella dell’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) certificata ai sensi della norma UNI CEI 11339.
Si tratta in ogni caso di un profilo aziendale, interno o esterno all’organizzazione, che analizza i consumi, promuove l’efficienza energetica, detta le strategie di risparmio con un occhio di riguardo all’ambiente e alla sostenibilità. Ma quali sono le competenze chiave dell’Energy Manager?
Stesura del bilancio energetico
Anzitutto l’Energy Manager si occupa della stesura del bilancio energetico aziendale. La sua attività primaria consiste nel monitoraggio e nell’ottimizzazione dei consumi energetici della struttura aziendale e produttiva.
Con l’ausilio di periodici audit energetici e dell’analisi dei report statistici, l’Energy Manager si impegna a far conseguire all’azienda il maggior risparmio energetico e l’accesso ai titoli di efficienza energetica (TEE), uno dei focus di Key Energy 2019 (evento di riferimento per la filiera dell’energia che si terrà a Rimini dal 5 all’8 Novembre).
Gestione degli audit
L’Energy Manager organizza e conduce gli audit energetici per studiare e misurare i fabbisogni energetici.
Questa analisi consente di individuare le aree in cui è maggiore lo spreco di energia e quelle in cui si trovano i maggiori margini di miglioramento e di risparmio. Il raggiungimento degli obiettivi è facilitato dalle strategie di miglioramento continuo dei processi energetici, secondo i principi della norma UNI EN ISO 50001, sintetizzati nel ciclo “Plan-Do-Check-Act” (Pianificare-Fare-Verificare-Agire).
Analisi dei consumi
Attraverso i dati forniti dagli audit e i report generati da software o da sistemi di telegestione e telemisura, l’Energy Manager verifica i consumi e li ottimizza suggerendo il corretto utilizzo degli impianti dal punto di vista energetico.
Si occupa inoltre di promuovere comportamenti energeticamente consapevoli e di proporre investimenti migliorativi nei processi produttivi e nelle performance dei servizi collegati.
Interventi a costo zero
L’Energy Manager deve saper mettere in campo anche interventi a costo zero, quali l’applicazione di una serie di comportamenti virtuosi e oculati nell’uso delle risorse.
Un esempio è la selezione dei fornitori di energia più appropriati in base a quantità e qualità dei consumi. Un’altra linea di intervento è l’ammodernamento delle tecnologie di produzione con il supporto di specifiche società denominate ESCo (Energy Service Company).
Efficientamento macchine e impianti
La figura dell’Energy Manager propone interventi per l’efficientamento energetico e cura l’ottimizzazione dei consumi attraverso la corretta regolazione di macchinari e impianti.
Sulla scorta dai dati analizzati l’Energy Manager propone acquisti mirati o interventi manutentivi in grado di ridurre i consumi.
Competenze finanziarie
Un prezioso compito dell’Energy manager riguarda le politiche di acquisto di energia elettrica e altri vettori energetici in sinergia con l’ufficio acquisti e altre funzioni aziendali.
Si tratta, in questo caso, di ridurre i costi di acquisto, promuovendo la corretta gestione dei carichi elettrici in modo da evitare punte di potenza che comportino costi maggiori.
Green procurement
Una funzione strategica dell’Energy Manager riguarda la possibilità di collaborare con l’ufficio acquisti per incentivare gli acquisti verdi, nell’ambito del cosiddetto “green procurement”.
Un esempio tipico è la scelta di macchinari a basso consumo energetico e dai bassi costi di gestione.
Aspetti normativi, fiscali e contrattuali
Attività fondamentale dell’EM è quella di raccogliere le bollette energetiche e di valutare i consumi energetici mensili e annuali. Al tempo stesso deve individuare le curve di carico elettriche e termiche.
Deve quindi verificare i contratti esistenti collegati ai servizi energetici, curare la contrattualistica relativa all’acquisto di energia, monitorare l’evoluzione della normativa e la possibilità di accedere a forme di incentivi e di contributi.
Competenze digitali
Tra le nuove competenze del tecnico esperto nella gestione dell’energia vanno annoverate quelle specifiche in ambito Industria 4.0, BIM (Building Information Model), IoT (Internet of Things), Digital Energy. Raccogliere i dati relativi ai consumi energetici, oltre che analizzarli e rielaborarli in formato digitale è fondamentale.
Con tecniche di IoT Analytics, ad esempio, è possibile, non solo monitorare in modo intelligente le prestazioni energetiche, ma anche predire la manutenzione di un impianto di produzione o i trend dei consumi generali.
Comunicazione e soft skill
Oltre alle soft skill (pensiero critico, leadership, atteggiamento mentale positivo, attitudine al lavoro di gruppo), necessarie in ogni funzione manageriale, l’Energy Manager deve possedere capacità di coordinamento e di verifica dei risultati conseguiti tramite efficaci doti di comunicazione.
Il professionista deve comprendere a fondo l’organizzazione e rapportarsi con le figure di riferimento per lo svolgimento delle proprie attività. In sinergia con le risorse umane e i vertici aziendali, promuove inoltre comportamenti virtuosi dal punto di vista energetico.